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1. |
Ragnarök (video edit)
05:37
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Atto I
Ogni guardia reale allude all’avidità.
Lei, circospetta,
Intuisce qualcosa che turba il suo formicaio.
Atto II
L’esule giunge all’alba.
Il suo cuore compie un balzo
E dopo un attimo nutre le ambizioni dirette a nord,
Anche se é ancora a corto di cibo.
[NASCE] Un’altra anima pura
[CRESCE] Sempre più impegnata
[MUORE] Si mischia ad altra polvere
Questo è il suo destino stabilito dalle Parche.
Sento la coscienza di chi
é condannato a esser solo.
Modesto parere il mio, santo Dio,
Sto sacrificando di tutto
Ma non sento più
Aria arrivare al cervello.
Non vedo più umiltà
In questa società.
Atto III
La sveglia ricomincia a suonare
E le operaie si mettono in fila per supplicar
La più quotata divinità
Che mastica produttività,
E sputa l’illusione di poter diventar
fertili e prestanti,
più benestanti come regine.
Basta impegnarsi sempre più degli altri.
Colmo di fatalità l’atto quarto
Per chi ha le ali e osserva a distanza.
Allena il tetro istinto verso il rischio,
Compromette l’autorità della regina ignara.
Io Operaia volerò presto.
Io Alata conquisterò tutto.
In memoria del sangue versato,
E del piacere della spontaneità.
“Spento, tiepido, senza emozioni”
[One-Two, Smart Attack]
“Marcio subdolo in più direzioni”
[One-Two, Smart Attack]
“Plasmo e impongo una nuova realtà”
[One-Two, Smart Attack]
“Zampe in piena produttività”
[One-Two, Smart Attack]
“Ora é inutile tornare indietro”
[One-Two, Smart Attack]
“Mordo il ritmo e il rimpianto,
Questo é il mio destino stabilito dalle Parche”.
Incarno la coscienza di chi
É condannato al silenzio.
Libero la gola dal presente
E accenno un respiro.
Quel filo teso é il mio.
Eccomi saltare giù dal fosso
Pensando al male che alla mia famiglia porterà.
Proseguo la mia strada che é esattamente l’opposto
di chi ha pensato che il suicidio aiuterà.
La pressione é alta come un razzo,
Non c’é più spazio per un briciolo di novità.
So solo che é uno sbaglio zittire il mio crudele mostro
Ed anche offuscare il bene dell’altra metà.
Proteggo la coscienza di chi
Ha un puro sorriso.
Proteggo la coscienza di chi
Mantiene il pudore.
Proteggo la coscienza di chi
Protegge i suoi figli.
Invoco il fiato di tutti
per un grande flusso
d’Aria
per spazzare il falso adesso a colpi
d’Aria
per nutrire un mondo rimasto
senza Storia,
senza Umiltà,
senza Verità,
senza Qualità,
senz’Aria
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2. |
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Verso l'orizzonte marcia a scatti e cigola,
La foresta nera espande il buio telo.
Denso il fango fresco ingoia e sputa l’entità
Di un tenente in fuga dal suo amato impero.
Trascina la sua ombra ormai da anni ed ansima
In codesto impuro luogo di abbandono.
Freme di avvistare orme di creatività
Per ricostruir la vena artistica.
Traballante nei suoi passi,
Il crudel passato lo perseguita.
Spettri cinici deridono ogni tentativo.
Di avanzare o ritirarsi,
Di raggiungere l’inferno o l’aldilà,
Di accettare le sembianze di ogni identità.
Notti insonni a rotolarsi, convulsioni da manuale
Piroette tra i sentieri e sangue perso.
Tutto questo per raggiungere lo stadio primordiale
Di animale rozzo e tonto ma sociale.
Le ferite sulle braccia emanano una luce blu
Che brucia, fa male, corrode.
La carne viva è incandescente, il resto è fumo nauseante
E fu il limite della sopportazione.
Il fastidio prende forma
Uno sciame di locuste sbuca
Grida, salta e avanza in senso circolare.
Inibiti i movimenti,
L’intento è di portarlo al loro nido.
Si sa, gli insetti agiscono per interesse.
Dopo un’ora di travaglio
Prende i sensi avvolto da una nuvola.
Una spinta lo fa piovere sul suolo.
Il buio pesto si fa denso,
Geometrie di forme in climax.
La febbrile involuzione del terrore.
Visioni di guerra tra nubi di polvere e un vuoto edificio
Dismesso che sembra un riparo sicuro per qualche minuto.
Bisogna evitare la pioggia di bombe, sonora tempesta.
Sembra di impazzire, un ultimo sforzo e poi via dal rumore.
Coperto in trincea, un sospiro si mescola al pianto nascosto.
Legami di sangue da salvaguardare e proteggere ad ogni costo.
Un dolore crescente nel petto e un pensiero
Su quanto sia labile il sottile filo che lega l’umore
Dall’estasi alla perdizione.
Ho voglia di imparare a usare la testa.
Ho voglia di trovarti e stringerti per ore.
Sento di dover mollare la festa.
Colgo l’occasione per ribadire il mio prestigio.
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Slow Wave Sleep Paris, France
Slow Wave Sleep (SWS) is an alternative/electronic act based on a fictional story created by Italian producer/guitarist Emilio Larocca.
Check out the whole plot and all the info on the Official Website (link below).
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