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1. |
Spoiler
03:43
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[vai via]
Siamo la terra delle aspettative
Più alte di quello che siamo
[vai via]
Siamo la gogna dell’iniziativa e del dialogo
Insomma, di te
[vai via]
Tutto è bello, ma niente dà fastidio
Perché ci piace mangiare
[vai via]
Dimentica tutto e fai finta di
Sapere che…
- Sesso -
Partiamo dalla cosa più importante
Ridotto a noiosissimo rituale d’intrattenimento
Niente soddisfa, tutto ti avanza
Della tua anima ridotta a pezzi come la coscienza
Che poi manco ringrazia
Ti scarica dal ponte con i piedi di cemento
All’inferno il portiere ti accompagna alla stanza
Pretende la mancia
In un modo tanto subdolo quanto la tua ossessione di rivincita
Una doccia fa riprendere un po’ il fiato
La mente stanca per necessità
Ti trascina dentro un fiume di ipocriti chiamato città
Il primo impatto è sempre un po’ spiazzante:
Vedi tutti sgobbare per niente, ti trovi un lavoro
Ti senti colpevole di fame, miseria e tutti i mali del mondo
Conviene che
[vai via]
Siamo la terra delle aspettative
Più alte di quello che siamo
[vai via]
Siamo la gogna dell’iniziativa e del dialogo
Insomma, di te
[vai via]
Tutto è bello, ma niente dà fastidio
Perché ci piace mangiare
[vai via]
Io sottobanco ho un rimedio
Ma prima devi dirmi chi sei
Chiamami come vuoi
Basta che sparisci
Chiamami come vuoi
Basta che mi ascolti
Il villico e lo straniero
Archiviarono ansie e ricordi
Un viaggio sintetico
Dove tutto suona aulico
E i corpi si allungano in su
Sul pavimento di un attico
Giaceva un frutto
Il tempo di un morso ciascuno
E il cielo si tinse di grigio
I due si fissarono a carte scoperte:
Di pazzi introversi con grande virtù
Non soffrirà più nessuno
Fecero un patto
Chiamaci come vuoi
Basta che sparisci
Chiamaci come vuoi
Basta che ci ascolti
Non importa se dirai
Che ci vestiamo male
Siam depressi e rimpiangiamo te
Rimpiangiamo te
Rimpiangiamo quello che non c’è
Largo alla musica onirica
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2. |
Filo Spinato
03:09
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Sono evaporato un’altra volta
Ma non vedo nessuno piangere per me
Sono trasparente
Vedi quelle case
Ma non vedi me
Senti una presenza
Ma non sai chi è
Sono innocente come il vento
Potrei toccarti d’appertutto
Il recinto modera ogni discussione
Lascia dentro solo chi ha positività
- Trasparente -
Il mio dolore non ti tange
- Trasparente -
Mentre il tuo travolge me
Non c’ho più la spinta per uscire fuori
Il filo spinato avvolge tutti i desideri
E non provare a scavalcarlo, non lo vedi
che pure Satana sta lontano da me?
Non mi interessano bugiardi e sognatori
Le tue canzoni, i tuoi successi, i tuoi pareri
Giuro su Dio che sarò pieno di quattrini
Perché tra poveri c’è troppa ostilità
Proprio non riesco a capire
Questo concetto di genere
Oltre quel recinto
Corpi di cristallo
Sempre sul più bello
Vanno via
Guerra, guerra, guerra
Leggo voglia di rivalsa scritta in faccia
Di chi ha fatto sacrifici tutti i giorni
E non si sente un po’ colpevole
Qui è pieno di sorrisi - non tutti uguali però -
che come cimiteri - non tutti uguali però -
nascondono gli zombie - non tutti uguali però –
Andate via da me
- Trasparente -
È il colore dell’invidia
- Trasparente -
È la croce di chi ama ancora
Liberi, oltre il recinto,
Oltre tutti i limiti di chi dice «lui si e tu no»
Fintanto che i cattivi restan lì,
ma se poi scavalcano, cosa farò?
Proprio non riesco a capire
Chi di noi li ascolterà
Oltre quel recinto
Corpi di cristallo
Sempre sul più bello
Vanno via da me
È soltanto un trucco
È soltanto un filtro
Per amore
Io ti ferirò
Scegli se restare
In un posto sicuro
O completarti
In un corpo insicuro
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3. |
Il Corvo ed il Merlo
04:36
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“Sono un merlo
E se mi espongo
Tutti si fanno giganti
E piovono bastonate
Forse capisco perché”
“Sono una colombina
Ed ho un cuore che da lontano
Sembra diviso in tre”
“Io sono il corvo
Me ne frego di tutto”
Questa è la storia di un corvo
Che ha fascino, seguito e sguardo magnetico
Questa è la storia di un merlo
Che canta dal ramo più basso che c’è
“Canto perché ho trovato
La chiave di alcune catene
Canto perché non ci sei
E non riesco a dormire bene”
Fa schifo il merlo!
“Canto perché non voglio risposte
Ma solo domande
Canto perché non ci sto
A farmi schiavizzare da grande”
Fa schifo il merlo!
“Canto perché sento troppo
Il peso dei vostri giudizi
Canto perché mi innamoro
E poi cado nei precipizi”
Fa schifo il merlo!
“E se non riuscirete
A incatenare il vento
Io canterò con lui”
Fa schifo il merlo!
“Chiedo un’opportunità”
“Tutti zitti quando entra il corvo
Voi pagliacci levatevi il trucco
Non ho bisogno del vostro supporto
Prima conquisto e poi farabutto
Gente tranquilla, posate una mano sul cuore
E lodate il vostro prodotto migliore”
Erano le tre
Il corvo si eclissò
Il popolo perplesso
Per un attimo capì dov’è l’inganno
Miei cari consumisti
Il talento qui non conta
Ma come sempre
A far la differenza - è il mistero -
Dopo poche ore
Tutto nella norma
Nell’opinione pubblica
Lo strazio al merlo ed il consenso al corvo
Quieta se ne sta
L’unica eccezione
Che ha orecchie e cuore aperti per il merlo
- Indovina?
Colombina -
Le amiche
Si chiedevano
Cosa ci trovasse di speciale
In quel coso goffo e insulso
Lei rispose
Che preferiva mille volte
Essere come lui
Che fare la civetta appresso al corvo
Tesa l’atmosfera
La lasciarono da sola
Incurante del sistema
Con le orecchie fisse al merlo
Non sono molto bravo a raccontare favole
In sostanza a un certo punto lei si mise
A cantare appresso al merlo
Lo stupore dei passanti
Una pioggia di lacrime infradiciò quei versi
Canto il mio dolore, canto te
Canto il mio dolore, canto te
E non importa chi mi insulta
Non importa chi mi ignora
Canto per restare in piedi
Canto per restare in piedi
A fine canzone il merlo si avvicinò per ringraziarla e lei lo abbracciò.
Gli disse che grazie a lui ha capito che rialzarsi dopo aver perso
può essere molto più appagante di una vittoria.
Poi se ne andò dal corvo, cercando di non farsi vedere.
Il merlo comunque se ne accorse e sorrise.
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4. |
Idra
03:14
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Amore mio, prendi la spada
Mira alla testa ed arriva al midollo
Ho troppi pensieri che fanno strisciare
Il mio corpo possente da te
E allontanano dalla realtà
E poi tutto mi sembra più bello
Mentre crisi di identità
Rendono i tuoi occhi il riflesso dei miei
Amore mio, son troppo calmo
Ripetimi ancora che non provi niente per me
Poi resta qui in zona
E grandina sull’autostima fin quando ce n’è
C’è una cosa che ancora non sai
Quattordici occhi ora gridan vendetta
E non basterà un po’ d'aria fresca
A salvarti da tutta la mia acidità
Ed ora vai via, via
Non ti voglio più vedere
Resta, resta
Ho bisogno del tuo odore
Linfa vitale del nodo alla gola
Che stringe e trascina il mio corpo letargico
Verso l'epilogo: l'ira
L'epilogo: l'ira
L'epilogo: l'ira
La fine dei giorni è vicina
Mia rigida e dolce Regina
Ammira i frutti del nostro silenzio
Le teste dell'Idra
Le teste dell'Idra
Le teste dell'Idra
Lasceranno solo macerie
Ruderi disabitati
Così avrò la compagnia dei miei simili
E sarà divertente osservare
I pilastri gracili e storpi
Resistere al tempo e alle intemperie
Mentre, incastrate nella terra,
Le rocce osservano
La nostra vitalità
I solitari diranno: <<questa è all'arte!>>
Qualche turista verrà a farsi gli occhi
Qualche politico ci sfrutterà
E sarà nauseante ricordare
Che eravamo vernice e mattoni
Del castello più in alto che ci sia
Mentre, adesso incastrato nel cemento
Il muschio accudisce
Quello che resta
- di noi –
(resta)
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5. |
Storia di una Capinera
04:41
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Logora la mente
Logora le gambe
Il pensiero di raggiungere
Il traguardo
Senza me
Senza me
Senza un podio inutile
Lucida la grinta
Lucida la voglia
Di scappare da
Una situazione tossica
Scegli me
Scegli me
Riesco ancora a correre
Gialle-blu le corsie
Espandono il respiro
Sento che le forze scemano
Ma sono nato per
Vincere
Vincere
Deve ancora nascere
Chi potrà schiacciarmi
Chi potrà eclissarmi
Tutti mi temono
Quando le forze recupero
Sacrificando le idee
Sacrificando le idee
Sacrificando me
Maschera di ossigeno
Regolare il battito
Dove sono? Cosa sono?
E chi siete voi?
Smettetela di piangere
Saranno fatti miei
La gara com’è andata?
Chi mi ha portato qui?
Staccatemi la flebo che vado dagli altri
La mia vita ad imbuto
Finisce qui
Sei mesi di riposo
Non riesco a gestirli
Per voi è un passatempo
Per me è una malattia
Che tiene prigioniero il cuore
In cambio di opportunità
Scelgo io le mie catene, non l’età
Scelgo io le mie catene, non l’età
Scelgo io chi sopportare
Scelgo io dove arrivare
Dentro ‘sto sistema di ovvietà
Dentro ‘sto sistema di ovvietà
Fissare
Un muro bianco
Mi ricorda sempre
Quello che non ho
Quello che non hai
È quello che non vuoi
Spalmato su
Quello che
Non potrai avere mai
Quelli come me durano poco
Approfittane perché tra un po’ scomparirò
Considero la vita un videogioco
Per mantenere a stento un cuore gelido
Per superare ancora ogni ostacolo
E regalarti tutto quello che non ho
Quello che non hai
È quello che non vuoi
Spalmato su
Quello che
Non potrai avere mai
Dove sono? Cosa sono?
E chi siete voi?
Smettetela di piangere,
Saranno fatti miei
La gara com’è andata?
Chi mi ha portato qui?
Staccatemi la flebo che vado dagli altri
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6. |
La Pellegrina
03:04
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Portami con te
Nei miei sogni
Mia cara, è la resa dei conti
Fuori tutto al di fuori di te
Che la gente si tenga gli spicci
E ci giudichi senza un perché
Le bugie sono pane per polli
E si vive di priorità
Ma tra tutte le grandi ricchezze
Paga solo l’istinto
A noi vagabondi soddisfa
L’assenza di gravità
La calma, la concentrazione
L’odore dell’oscurità
Parlare soltanto se serve
Godere col senno di poi
Uno sguardo che sostituisce
Le parole non dette
Portami con te
Nei miei sogni
Perché la tristezza non passa mai?
Perché la tristezza non passa mai?
Come fare a dirle quello che penso?
Come farli avvicinare a noi?
Come dire no alle trappole?
Come ottimizzare il tempo?
A cosa serve cercare risposte
Se poi le domande son buone
A riempire le pagine?
Mia cara pellegrina senza pastore
La schiena che ti indossa da tanto ormai
È nata un po’ deforme e mortificata
Ha camminato tanto nei momenti bui
Se solo tu avessi la parola
Chissà come commenterai
Le giornate a soddisfare la fame nervosa
In giro, da solo, in attesa del vuoto
Portami con te
Nei miei sogni
Portami con te
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7. |
Zenit
03:08
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Stesa sul mio letto c’è già
Qualcosa che mi turba
Qualcosa che mi porterà lontano
Penso ancora a quello che ho da dire
Pescando da un mare grigio di pensieri
E paranoie esistenziali
Queste quattro mura sono piene di fantasmi
Che mi riportano a Berlino
O mi riportano da te
Scrivo di getto in modo compulsivo
Col sapore amaro di roba scaduta
Potrei dare fuoco a tutto perché
La mia meta è esattamente
Sopra la mia testa
Sopra la mia testa
Sopra la mia testa
Pochi attimi di quiete
Dopo la tempesta
Dopo la tempesta
Dopo la tempesta
Il navigatore non sa
Distinguere la destra e la sinistra
Il timoniere ha rinunciato
Oggi devo sopravvivere
Penso solo a ciò che conta
Penso solo a chi è nel mio raggio d’azione
Onda dopo onda la nausea mi distrae
Quel che basta a fare cerchi
Sulla sabbia che ho rubato
Scende un lampo di creatività
Dove ho messo carta e penna?
È avanzato un verso da lasciare ai cani
La mia meta è esattamente
Sopra la mia testa
Sopra la mia testa
Sopra la mia testa
Pochi attimi di quiete
Dopo la tempesta
Dopo la tempesta
Dopo la tempesta
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8. |
Petrolio
03:24
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Spingo sulle rotaie il treno guidato dal mio demone
Scorre sul finestrino la fiction
Laghi, alberi, case, cespugli, tramonti e macchine
Si accende di nuovo il cinematografo
Viaggio perché
Quando sono in riserva
Salto nel vuoto
Chi mi vuol bene mi spinga giù
Gli altri mi facciano spazio
Più l’acqua è gelida e più mi rilasso
Se riesco ad uscirne lasciatemi stare
Spingo sulle rotaie il treno guidato dal mio demone
Scorre sul finestrino la fiction
Tappeti di vigna, montagne innevate, rocce calcaree
Si accende di nuovo il cinematografo
<<Benvenuto Spiro!
Posa lo zaino e andiamo al bar>>
La mente è ovattata e a forma di spugna
Assorbe la luce, respinge il rumore
Si esprime soltanto con parole chiave
Parole, chiave
Il sangue in rivolta non invecchia mai
Perché ti stupisci?
Spingo sulle rotaie il treno guidato dal mio demone
Scorre sul finestrino la fiction
Tendoni, cipressi, cavalli, una piscina gonfiabile
Si accende di nuovo il cinematografo
Viaggio perché
Quando sono contento
Mi tuffo nel mondo
L’epilogo
È triste ma devo tornare in città
Il solito vuoto
Spingo sulle rotaie il treno guidato dal mio demone
Scorre sul finestrino la fiction
Stazioni di provincia, palazzi, discariche, mille pensieri
Si spegne di nuovo il cinematografo
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9. |
Rivendico
04:38
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[kai]
Questa condizione mi schiaccia
[kai]
La mediocrità è una minaccia
Io rivendico
Quello che merito
Il dramma di chi spera
La botte mezza piena
E il privilegio della tua complicità
Invece di discorsi piatti
E tirare a campare
Per nascondere il timore di ferirci
La penna di chi spiazza
Le gambe di chi sfreccia
E un’occasione per potermi esprimere
Senza perder tutto il tempo
A raccattare pezze e ricucirle
Su capricci sterili e umilianti
Un paio di colpi in canna
Un lauto conto in banca
E la fiducia per le mie capacità
Niente paranoie su come evitare
Tutte quelle trappole
Lasciate in giro dalle bestie
Io rivendico
Essere lucido
[kai]
Questa condizione mi schiaccia
[kai]
La mediocrità è una minaccia
Se ti incontrassi nelle mie favole
Se mi trascinerai nei tuoi incubi
Questa è una giungla che giudica
Chi per natura sacrifica
Il proprio bene per quello di tutti
La nostra voce rivendica
Il diritto di scoprire
Il dovere di ascoltare
Soltanto musica che nutre l’anima
O quantomeno dà fastidio
E spazza via tutti i fenomeni
Che inquinano un pianeta già malato
La fretta di partire
La brama di sapere
Tutti i momenti che son stato via da te
Una nuova percezione del creato
Dove bene e male
Non perdono tempo a mescolarsi
Se ti incontrassi nelle mie favole
Avrei la forza di amarti
Se mi trascinerai nei tuoi incubi
Mi sforzerò di capirti
Io rivendico
Quello che merito
Io rivendico
Essere lucido
Libero
Fradicio
Di pensieri bui
Che diventan tuoi
Fradicio
Libero
Da una società
Incartata
Vivere
Al limite
Del piacere
Intellettuale
[kai]
Questa condizione mi schiaccia
[kai]
La mediocrità è una minaccia
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10. |
L'Olandese Volante
03:28
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Guarda qui
Oltre la nebbia
C’è già
Quello che
Ti salverà
Finché tutto cambierà
Venderemo l’anima
Per portarti qui con noi
Sul vascello di plasma
Ogni giorno vorrei regalarti
Il mio lato migliore
Ma ho la testa altrove
Al di là dell’Equatore
Questo posto continua a mostrarmi
Scene senza pudore
E nessuno sembra interessarsi
Alla verità
Che sta zitta e si tiene in disparte
Indossa un velo di seta
Più continuo a cercarla
Più mi allontano dalla realtà
Tipo adesso mi trovo legato su una nave
Che mi tiene in ostaggio
Perché chiede il riscatto
Di un equipaggio che
Con voce rotta ti canterà
Finché tutto cambierà
Porteremo tutti
Su questo vascello di plasma
Cosa siamo?
Dove andiamo?
E perché rispondere?
Siamo dannati in eterno
Luridi e senza ritegno
Arriva una voce che
A basso volume ti canterà
Della sua infanzia in un paesino
Della sua sete di libertà
Un tizio su una panchina
Agita un foglio e farnetica
Per ribellarsi al suo destino
E vivere solo di musica
È inutile disturbarlo
Sembra sicuro di quello che fa
Qui c’è spazio soltanto
Per chi spreca il suo tempo
Chiunque si domanderà
Quando tutto cambierà?
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11. |
Paziente Borderline
04:24
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Stringimi ancora un momento
Serviti dal mio buffet
Canta l’inno alla polvere
Scritto dopo il nono caffè
Edipo bussa alla porta
Potremmo giocare in tre
Forse cambiare le regole
Serve a non cambiare te
Calano fitte le nuvole
Nel labirinto, nel labirinto
Ti odierò se fai finta di andartene
Togli la maschera e passala a me
Che bel lavoro spingere
Negli angoli la cenere
Fingendo di esser fragile
Mi rendo conto che
Può manipolare un’opinione
Adoro la poetica
Della musica ermetica
Con atmosfera onirica
Mi tranquillizza
Mentre tutto il resto mi accoltella
(pianto)
Un, due, tre
Le pecore contano te
Tre, due, uno
Prima sei un santo e poi sei nessuno
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12. |
Il Precipizio
04:49
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Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio vederlo
- Nel precipizio -
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio toccarlo
- Nel precipizio -
Qui non si scherza, ho bisogno di andare
In un posto al sicuro da gioia e rancore
Per ricominciare
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio gustarlo
- Nel precipizio -
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio annusarlo
- Nel precipizio -
Voglio del rischio e già l’assaporo
Chi trova un nemico nasconde un tesoro
E gode se imploro (implodo)
Ma il mare è calmo
Io non lo vedo
Ci sono due modi per vincere
Ma puoi non fidarti di me
Uno è battere il nemico
L’altro è trascinarlo con te
Il male non fa paura
Quando è a buon mercato
La routine non è noiosa
Per chi viene dalla guerra
Chi non mantiene la calma
Non può dispensare consigli
In pochi riescono ad addormentarsi
Col suono dei trapani
La musica indipendente
Non è indipendente per niente
Dipende dall’abilità
Di stare sui trampoli in autostrada
Quella del buonista non è beneficenza
Ma filantropia strategica
Lo sbandato è un fiore che nasce
Nel posto, nel modo e nel momento sbagliato
La fine di entrambi è qui
Sull’Olandese Volante
Navighiamo e cantiamo in eterno
Ogni tanto si scrive di noi
Dimoravamo nelle tenebre
E nell’ombra della morte in persona
Vagavamo nel deserto e per vie desolate
Trascinando pesanti catene
Non abbiamo mai trovato
Una città giusta in cui abitare
Soffrivamo la fame e la sete
E spesso l’anima andava in ferie
Nel precipizio
La fame fa paura?
Se mi dai la mano te la mostrerò
Non è eccitante essere utili?
Con me sei al sicuro
Sono entrato ed uscito più volte
Da questo deserto
Sono entrato ed uscito più volte
Anche dal precipizio
Ma il mare è calmo
Io non lo vedo
E se resta calmo
Prima o poi si ribellerà
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio vederlo
- Nel precipizio -
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio toccarlo
- Nel precipizio -
Qui non si scherza, ho bisogno di andare
In un posto al sicuro da gioia e rancore
Per ricominciare
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio gustarlo
- Nel precipizio -
Oh marinaio, dov’è il pericolo?
Voglio annusarlo
- Nel precipizio -
Voglio del rischio e già l’assaporo
Chi trova un nemico nasconde un tesoro
E gode se implodo
Ma il mare è calmo
Io non lo vedo
Qui non si scherza, ho bisogno di andare
In un posto al sicuro da gioia e rancore
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13. |
Preludio Numero Due
01:46
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14. |
Artide
03:48
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- Poesia -
Sette giorni di digiuno
Non basteranno a digerire
Tutta quella cattiveria che bisogna bere
Per arrivare qua
Amica mia che sei dispersa
Nella mia mente non c’è solo nebbia
Ma in alcune situazioni tipo adesso
Il segnale viene e va
Anche questa città
Mi porta nell’Artide
Ogni volta che il morale è a terra
E non basta più una distrazione
Per curare la ferita aperta di un altro rifiuto
O ignorare porte che non si apriranno mai
Vieni qui
Se il mondo ti ha lasciato indietro
Difendimi
La mia carne è diventata vetro
Ribellati
Una volta tanto nella vita
Ti seguirò
Per gridare che non è finita
- Ciak -
Si gira un altro sbaglio
La scena è da dividere con altri 10 o 100
Attori della pantomima
Che continuano a chiamare musica
Ma è soltanto uno svago per frustrati
Io partecipo, ma senza impegno
Ancora un video a basso costo
- Buona la prima -
(recitate tutti come cani)
Lei sguardo fisso alla finestra
Lui da dietro si attorciglia al collo e le sussura cose
Ma non trova nessuna risposta, né reazione
Lei è troppo presa a contemplare il suo riflesso
Le pareti della stanza dicono di lui
<<Ehy, come ci somiglia>>
Nel palazzo accanto i manager sono in riunione
Penso a quanto avrei voluto fare quello di mestiere
Salta la corrente al primo piano: panico
Qualcuno ne approfitta per staccare ed uscire a fumare
Un senzatetto chiede: <<Cosa è stato?>>
Lei risponde: <<Lascia stare, giornata pesante>>
Il canto di sirene si fa sempre più vicino
Dall’ambulanza scende una col camice turchino
E delle strisce nere in volto e va
Verso quel barbone dall’occhietto spento
Gli strappa via la felpa, lo bacia, lo guarda e gli fa:
<<L’antinfiammatorio più efficace è il ghiaccio>>
Poi aggiunge:
<<Scappiamo insieme in un posto più freddo>>
(Vieni con me)
Vieni qui
Se il mondo ti ha lasciato indietro
Difendimi
La mia carne è diventata vetro
Ribellati
Una volta tanto nella vita
Ti seguirò
Per ricordarti che non è finita
|
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15. |
L'Alternativa
03:07
|
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Chiediti perché
Loro si e tu no
Poi scrivici qualcosa
Sarà un pezzo di te
Sarà un'alternativa
Chiediti perché
Nessuno ti ascolta
Poi cambia discorso
Se continui così sposterai solo polvere
Ed esseri invisibili
Nuota nell’Oceano
Nuota dentro me
Sei in lista da sempre su un foglio
Piegato ad aereo
Diretto al successo
L'alternativa non è
Mettersi in fila per l’imbarco
L'alternativa è andare a piedi
E quando atterrerà
E la tua metà sarà lì ad aspettarti
Troverà conforto
Nelle carezze dei passanti
Sarai la sua alternativa
L’umore è a doppio senso
Come un’autostrada
Non chiederti perché tutti si scansano
E non trovi più lavoro
Prima o poi sarai per loro
E per tutti noi
L’alternativa
Nuota nell’Oceano
Nuota dentro me
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Slow Wave Sleep Paris, France
Slow Wave Sleep (SWS) is an alternative/electronic act based on a fictional story created by Italian producer/guitarist Emilio Larocca.
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